Achillea, l’erba selvatica di agosto

L’Achillea millefolium deve il nome all’eroe greco Achille che la utilizzava nel suo esercito per curare  le ferite di battaglia, usando degli impacchi imbevuti col suo decotto.

Se usata per via esterna, ha infatti proprietà emostatiche, cicatrizzanti, tonificanti e decongestionanti. 

Per via interna, invece, le sue proprietà sono antispasmodiche ed amaro-toniche e possono aiutarci in caso di mal di pancia, digestione difficile, coliche, perché rilassa la muscolatura.

E’ una pianta umile e forte, che sopporta bene anche i terreni asciutti, fiorisce sempre abbondantemente ed è facile da riconoscere e raccogliere.

Alla vostra prossima passeggiata, prendete un cestino o un sacchetto di carta, un coltellino o una forbice️, cercate delle piante lontane dalle strade trafficate: lungo i sentieri di collina e montagna ne troverete sicuramente.
Tagliate il capolino, cioè il mazzetto di fiori in cima al fusto.

Se volete prepararvi una grappa digestiva: prendete cinque/sei capolini abbastanza grandi e metteteli in infusione in un litro di grappa per una ventina di giorni, poi filtrate.

Se volete conservare i fiori per prepararvi delle tisane: raccogliete una cinquantina di capolini, una volta tornati a casa metteteli in un sacchetto di carta aperto, teneteli in un luogo asciutto e dopo circa una settimana i fiori saranno ben essiccati. Li potrete usare sia da soli (un cucchiaino di fiori per tazza) sia mescolati ad altre erbe.